Il mulo del Catria: un nuovo tassello nel mosaico della biodiversità e della sostenibilità italiana

Nel cuore dell'Appennino marchigiano, là dove il Massiccio del Catria impone la sua maestosità, sorge un antico legame tra l'uomo e la natura, testimoniato dalla presenza del mulo del Catria. Questo animale, frutto dell'incrocio tra il somaro e il Cavallo del Catria, rappresenta un vero e proprio ponte tra passato e futuro, incarnando l'unione tra la tradizione e l'innovazione in campo agricolo e forestale.

Il mulo del Catria svolge un ruolo cruciale nel trasporto del legname nelle "macchie", aree boschive spesso inaccessibili ai mezzi meccanici per la loro natura impervia. La sua resistenza e la capacità di muoversi su terreni difficili lo rendono insostituibile, permettendo di trasportare fino a circa 150 chili di legna per viaggio. L'impiego di questi animali non solo facilita l'accesso a risorse naturali vitali ma contribuisce anche alla riduzione dell'impatto ambientale, eliminando l'inquinamento che deriverebbe dall'uso di mezzi meccanici.

Il progetto “Sensibilizzare la raccolta per il ripristino delle mulattiere”, finanziato dal Ministero dell’Agricoltura, mira a valorizzare questa pratica, promuovendo il coinvolgimento della comunità attraverso eventi dimostrativi e formazione specifica. L’obiettivo è duplice: da un lato, sensibilizzare sulla conservazione dell'ambiente e dall'altro, stimolare la creazione di posti di lavoro legati alla filiera di produzione e trasporto del legname, rivitalizzando così antichi mestieri come quello del mularo.

Questo approccio sostenibile al trasporto del legname non solo preserva le tradizioni locali ma si inserisce perfettamente nelle moderne politiche di gestione forestale sostenibile, contribuendo alla tutela dell'ecosistema e alla promozione dell'agricoltura biologica e del mercato Green. Inoltre, la prospettiva di certificare la legna trasportata e tagliata con impatto zero, potrebbe non solo sensibilizzare i consumatori ma anche valorizzare i prodotti locali, dimostrando come l'innovazione possa radicarsi nella tradizione senza sovrascriverla.

Il mulo del Catria, quindi, non è solo un simbolo della ricca eredità culturale delle Marche ma anche un esempio emblematico di come pratiche tradizionali possano essere riscoperte e valorizzate in chiave moderna. La collaborazione tra la Federazione Provinciale Coldiretti Ancona, l'Associazione Allevatori Cavallo del Catria, e altre istituzioni locali, sottolinea l'importanza di una gestione comunitaria delle risorse e della conoscenza, dove la conservazione del patrimonio naturale e culturale va di pari passo con lo sviluppo sostenibile.

In conclusione, il mulo del Catria rappresenta un prezioso tassello nel mosaico della biodiversità e della sostenibilità italiana, un esempio concreto di come il futuro possa trarre ispirazione e forza dalla saggezza del passato, proponendo un modello di convivenza armonica e rispettosa tra uomo e natura.