Cavallo del Catria
Associazione Nazionale Allevatori

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Chi siamo

Nata nel 2020 l'A.A.C.C. è l'Associazione a livello nazionale che raccoglie tutti gli Allevatori della razza Cavallo del Catria.Con sede a Cantiano in provincia di Pesaro e Urbino alle pendici del massiccio del Catria, è formata da un Consiglio Direttivo, una Commissione Tecnica e da Delegati per le varie attività.
Scopo principale è la promozione ed il mantenimento genetico della razza equina.
Possono aderirvi tutti gli Allevatori in possesso di almeno un puledro di 12 mesi di età presentando domanda su apposito modulo.  

Il Cavallo del Catria

Il Cavallo del Catria deve il nome alla sua terra di origine, il massiccio del monte Catria sull’Appennino umbro-marchigiano.   Le prime notizie che abbiamo al riguardo sembrano risalire all’anno 1000: in documenti dell’epoca si attesta infatti che proprio a Fonte Avellana venissero allevati degli equini per essere venduti alle varie signorie locali.

La razza però ha una storia genetica relativamente recente e sulle sue caratteristiche odierne hanno avuto grande influenza l’impiego di stalloni di razza Maremmana prima e Frances Montagnes in un secondo tempo. Infatti fin dall’Ottocento, i frequenti contatti che i carbonari della montagna marchigiana mantenevano con la Maremma grossetana favorirono l’introduzione di cavalli Maremmani, spesso incrociati con fattrici locali. I cavalli così ottenuti erano utilizzati per lavori agricoli e boschivi in aree montane, e ciò incoraggiò la selezione di animali di taglia più ridotta rispetto al Maremmano.

La storia riporta che le nostre montagne sono state frequentemente zona di reclutamento quadrupedi da parte dell’Esercito Italiano; inoltre questo cavallo ha sempre servito l’uomo trasportando a soma ogni genere di materiale: carbone, legna, fieno, bigonci di mosto, cereali,….

Il Cavallo del Catria subì purtroppo nel secondo dopoguerra una forte riduzione numerica per l’avvento della meccanizzazione in agricoltura.    A partire dagli anni Settanta del secolo scorso, si diffuse dunque l’incrocio con il Frances Montagnes cavallo di origine svizzera, che consentì di ottenere animali più armonici, che ben si adattarono al difficile ambiente dell’Appennino marchigiano.

Si sono dunque attuati diversi programmi di selezione e miglioramento della razza, grazie all’Azienda Speciale Consorziale del Catria che nel 1974 creò la prima Stazione di Monta ed alla collaborazione scientifica con l’Università di Camerino - Facoltà di Veterinaria.

A partire dal 1998 si è deciso di escludere l’introduzione di stalloni di altre razze e di utilizzare solamente riproduttori interni autoctoni.

L’allevamento è condotto oggi da una settantina tra aziende e singoli allevatori, distribuiti prevalentemente tra i comune di Cantiano e Frontone ma capi sono registrati un po’ in tutta Italia.

Il cavallo del Catria è sobrio, robusto, rustico, idoneo allo sfruttamento di pascoli in aree marginali. Il suo temperamento è equilibrato, con un grado medio di nevrilità. L’altezza al garrese negli adulti è di 145-160 cm per i maschi e 140-155 cm per le femmine.   Per quanto riguarda il mantello, sono ammessi il baio, il morello e il sauro.   Il mantello baio o morello è obbligatorio per i riproduttori maschi.

Questo equide è un animale rustico che vive bene allo stato brado, adattandosi perfettamente al pascolo in territorio montano e sfruttando quindi al meglio le scarse produzioni foraggere dell’Appennino marchigiano. La rotazione al pascolo prevede la presenza degli animali ai piedi del monte Catria durante i mesi più freddi; successivamente, a partire da giugno fino a metà ottobre, i cavalli salgono a quote più elevate per la monticazione, uso e consuetudine oramai centenaria.

La riproduzione è perlopiù completamente naturale e durante il periodo degli accoppiamenti si formano branchi di fattrici con uno stallone.   A Cantiano è possibile la riproduzione presso una Stazione di Monta.

Occorre mantenere e possibilmente accrescere l’attuale consistenza numerica della razza, proseguendo nelle attività di tutela e valorizzazione.

L’opera di selezione attuale è orientata verso la produzione di animali adatti per il diporto per favorire l’impiego di questo cavallo per il turismo equestre.  

Di importanza strategica anche la valorizzazione della produzione di carne di qualità eccellente, che mantenendo le caratteristiche di frugalità e rusticità della razza, resta al palato sopraffina per gli amanti della cucina tipica locale.

Il Cavallo del Catria è iscritto nel Registro Anagrafico delle popolazioni equine riconducibili a gruppi etnici locali, ed ha la possibilità di usufruire del contributo europeo stabilito dal Regolamento 2078/92. Tale contributo è erogato tramite la Regione Marche, a condizione che l’allevatore si impegni ad allevare i cavalli di questa razza per un periodo minimo di cinque anni. Per informazioni sui contributi la nostra Associazione è ha disposizione dei nuovi iscritti.